ANNUALE RADUNO AL RIFUGIO CONTRIN

ANNUALE RADUNO AL RIFUGIO CONTRIN

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Dopo l’indimenticabile emozione provata in occasione della mia prima adunata nazionale, è finalmente arrivato anche il momento, altrettanto emozionante, del mio primo grande raduno nazionale in quota. Infatti domenica 26 Giugno sono riuscito a coronare questo desiderio: proprio l’annuale raduno al Rifugio” Contrin”. Partenza di buon mattino in bella compagnia e nonostante l’iniziale ripida salita, un orecchio era rivolto ai racconti dei componenti dei numerosi gruppi che con noi salivano : “Io ero alla 35….” “Sono molti anni che salgo al Contrin per ricordare i nostri “Veci” “Come ricordo con piacere i tempi della mia naia…””Ma forse tu eri con me a Vipiteno..”. Appena terminata la ripida ascesa, quando il sentiero è diventato pianeggiante, all’improvviso si è scatenato un fortissimo temporale e sono comparse subito le nostre belle giacche in goretex! Ci sono allora tornati alla mente i sacrifici che i nostri “veci” hanno patito durante i tremendi anni della grande guerra tra le trincee infangate, maleodoranti, tra neve e ghiaccio, senza goretex ed abbiamo percepito un piccolo nodo alla gola….

Ripresa la salita, quando di nuovo il fiato cominciava a mancare, davanti ai nostri occhi è apparsa la maestosa figura del rifugio tutto imbandierato per l’avvenimento. Come per incanto la stanchezza è scomparsa per lasciare il posto all’emozione e alla gioia di aver raggiunto questo traguardo. Cerimonia molto semplice, ma commovente ,nello stupendo anfiteatro naturale della vallata. Tra due ali di alpini schierati con i loro Vessilli e Gagliardetti e sulle note, amplificate dalle montagne circostanti, della Fanfara alpina di Monte Zugna, si sono resi gli onori al vessillo della Sezione Trento che per l’occasione era scortato dal Presidente Sezionale, dal Presidente Nazionale, dal Vice Comandante dello truppe alpine e da diversi consiglieri nazionali e sezionali. Alzabandiera e deposizione di una corona al monumento ai caduti. Agli interventi ufficiali è seguita la Santa Messa ,e, a conclusione, la recita, sempre emozionante, della Preghiera dell’Alpino. Dopo le tradizionali foto di gruppo per testimoniare “io c’ero”, ritorno a valle con la consapevolezza che ricordare è veramente un dovere di tutti. Un grazie agli alpini del gruppo di Solbiate che hanno organizzato la trasferta nei minimi particolari e che con la loro simpatia e cordialità hanno reso indimenticabili questa due giorni.

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