Alpiniadi invernali: al via la terza edizione

Alpiniadi invernali: al via la terza edizione | Associazione Nazionale Alpini

Alpiniadi invernali: al via la terza edizione

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48 Sezioni Ana, 5 dai reparti Militari ed una straniera (Slovenia) per un totale complessivo di oltre mille atleti: questi i numeri della partecipazione alle ultime Alpiniadi organizzate a Bormio, in Valtellina, nel 2016. Numeri che la Valle d’Aosta spera di migliorare nelle prossime settimane per dare un segno tangibile del crescente interesse nei confronti di una manifestazione che, alla sua terza edizione, intende consolidare l’immagine di Giochi Olimpici Invernali dell’Ana.

I campioni in carica sono gli atleti della Sezione Valtellinese che quattro anni fa, sulle nevi di casa, vinsero con largo margine sulle Rappresentative di Trento , Bergamo e Belluno. Era stata proprio la Sezione di Belluno ad imporsi nella Prima Edizione disputata nel 2016 in Valle del Biois, nel Comune di Falcade. In quella edizione la prima sezione classificata fu quella dei padroni di casa davanti a Trento, Bergamo e Valtellinese Sondrio.

Gli atleti della Sezione valdostana avevano ben figurato nella prima edizione soprattutto nello sci alpino ottenendo gran parte dei punti che permisero alla squadra guidata dal Responsabile sportivo Bruno Rollandoz di classificarsi al 13° posto assoluto. In Valtellina , a fronte di un accresciuto livello tecnico dei partecipanti la Sezione Valdostana , giunse 20° con un buon apporto di punti da parte dei fondisti. Purtroppo non ci furono partecipanti alla gara di biathlon che, sull’impianto della Valdidentro, faceva la sua prima apparizione agonistica. Sarà proprio questa specialità la grande protagonista nello spettacolo degli imminenti Giochi Olimpici Invernali dell’Ana!

Il biathlon ha una grande tradizione in Valle d’Aosta e nel tempo sono nati e cresciuti atleti e tecnici di assoluta caratura internazionale. Basti pensare come l’attuale direttore agonistico delle squadre nazionali, maschili e femminili, sia un valdostano: Fabrizio Curtaz, di Gressoney Saint Jean. Allenatori esperti sono poi presenti anche in squadre straniere, il più famoso è Patrick Favre, vincitore a suo tempo di una Coppa del Mondo di Specialità, oggi a fianco del pluricampione francese Martin Fourcade.

Attualmente sono nel giro della Coppa del Mondo atlete del valore di: Nicole Gontier, Michela Carrara, Beatrice e Martina Trabucchi (quest’ultima recente vincitrice ai Giochi Olimpici Giovanili nella gara di staffetta)! E sono numerosi anche i poligoni in Valle , il più tecnico dei quali è quello di Bionaz, ma gli organizzatori hanno voluto alzare un pò l’asticella ” portando lo sci in città”!

La bellissima Piazza Chanoux di Aosta, su cui si affaccia l’eleganza neo-classica del Municipio, sabato 15 febbraio, sarà il palcoscenico privilegiato dei biathleti che giungeranno al tiro dopo aver percorso un impegnativo tracciato realizzato su piste di plastica. Sui bersagli si sparerà con carabine alla distanza prevista dal regolamento tramite l’emissione di un raggio laser che accenderà la luce bianca in caso di bersaglio centrato. Una scelta coraggiosa, indubbiamente , ma importante da un punto di vista promozionale sia per la diffusione tra i giovani di questo sport (la gara inizierà alle 17,30 e sarà preceduta dalle 14 alle 17 dalla partecipazione libera non competitiva per ragazzi. Seguita da intrattenimento e folclore) sia per stimolare l’interesse del pubblico a seguire le vicende degli atleti azzurri che – proprio in quei giorni – sono impegnati ad Anterselva nei Campionati Mondiali di biathlon. Molto importante è stata poi la decisione di creare una prova dimostrativa anche per i Disabili.

Giovedì 13 febbraio appuntamento in Piazza Chanoux, a partire dalle ore 15.30, per la cerimonia di inaugurazione. Su questa piazza nel novembre del 1911 gli alpini ed artiglieri valdostani sfilavano per raggiungere la stazione ferroviaria da dove sarebbero partiti per la guerra d’Africa. E pensare che Cantore li aveva allenati per anni sui ghiacciai e sulle vette della Valle, oltre i 4.000 metri! Forse qualcuno aveva già pensato come “…per gli alpini non esiste l’impossibile