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Generalità

Il Fortino del Monte Sasso, o, più comunemente, noto anche come Fortino di Cavallasca, è una installazione difensiva, ubicata nel territorio del Parco della Spina Verde di Como progettata per svolgere un ruolo di caposaldo su un ampio arco di fronte. Presenta caratteristiche di una certa importanza, che cercheremo di descrivere.

Ubicazione

Come si è detto, il Fortino del Monte Sasso è situato nel Parco della Spina Verde, nel Comune di Cavallasca, a poche centinaia di metri dal confine svizzero. Le terre oltre il confine costituiscono il proseguimento naturale del Parco in territorio elvetico (Parco del Penz) ed appartengono al Comune di Pedrinate. Rimanendo in territorio italiano, l’ubicazione del Fortino costituisce quasi lo spartiacque tra il Comune di Cavallasca (a Sud) e il Quartiere di Monte Olimpino, nel Comune di Como (a nord). In linea d’ aria, grosso modo, è equidistante da entrambi i centri abitati. Lambito dal sentiero n° 7 del Parco, è facilmente raggiungibile, oltre che dalle 2 menzionate, da numerose altre località limitrofe. Nei suoi pressi esiste un punto di osservazione veramente unico, costituito dal rilievo del Sasso di Cavallasca (Pin Umbrela), modesta altura di appena 600 mt, che però offre un incomparabile panorama lungo tutto l’ arco dell’ orizzonte: a nord, la Svizzera; ad est, Como e il suo lago; a sud, la pianura milanese; ad ovest, le Alpi. Sempre a breve distanza vi sono le sorgenti del fiume Seveso, il cui corso, almeno nel territorio del Parco, è immune da inquinamento. Il Fortino stesso costituisce poi un punto panoramico con vista sul quartiere comasco di Sagnino, il Monte Bisbino, il Lago di Como.

 

Caratteristiche fisiche

Diamo ora una breve descrizione della vestigia vera e propria. Essa è di dimensioni abbastanza importanti; infatti è inscrivibile in un quadrilatero di circa mt 200 x 50, che insiste tanto sulla sommità, quanto alle pendici di un piccolo colle che si trova in posizione dominante rispetto alla vallata di Chiasso. Come detto all’ inizio, già da un esame sommario, si deduce l’ intento del progettista di realizzare una struttura difensiva capace di reagire ad attacchi provenienti da diverse direttrici: da ovest (Cavallasca, Pedrinate),  da nord  (Chiasso), da est (Monte Olimpino). Essa è costituita da un notevole sviluppo di trincee, camminamenti, postazioni per armi pesanti, gallerie artificiali, che abbraccia sia la sommità che i fianchi del colle precedentemente menzionato, realizzati in gran parte in calcestruzzo e con andamento a zig zag, onde minimizzare gli effetti del tiro di infilata e delle esplosioni. Il parapetto delle trincee è munito di nicchie quadrangolari, intervallate regolarmente, in cui depositare le munizioni di scorta e qualche genere di conforto. Alla base  del parapetto esiste un gradino, largo 50 – 80 cm (banchina) sul quale salire nell’ eventualità di dover  fare fuoco. Al di sotto della banchina corre il fondo della trincea, ad una quota sottostante di circa 2 mt il ciglio del parapetto, ad una profondità tale, quindi, da proteggere efficacemente gli occupanti dal tiro nemico. A seconda dei casi, la scarpata alle spalle del parapetto è costituita da muratura, roccia o terriccio sostenuto da tavole e travature.

Scalette e gradinate facilitano l’ uscita dalle trincee. La continuità delle trincee stesse è interrotta, con una certa frequenza, dalla presenza di postazioni per mitragliatrici e mortai, costituite da una piazzola protetta da muri perimetrali, un sopralzo su cui poggiare l’ arma, e da buche laterali a protezione dei serventi. Esistono poi diversi ricoveri, costruiti per consentire sia il riposo al coperto  dei soldati, sia l’ immagazzinamento di armi, munizioni, vettovaglie. Il ricovero più importante è costituito da una galleria con pianta semicircolare, dotata di 2 ingressi. La galleria è in perfette condizioni di conservazione ed è meta  di escursioni di carattere storico-ambientale organizzate dal Gruppo Alpini di Monte Olimpino a favore degli alunni delle scuole locali. Esistono inoltre altri ricoveri, di minore entità, di cui  2 sono visitabili. Per i restanti occorrerà attendere la loro messa in sicurezza. In generale, è degna di nota la perfetta integrazione degli apprestamenti difensivi, specie per quanto riguarda il loro occultamento, con l’ ambiente circostante. Segno evidente dell’ attenzione posta dai progettisti alle nuove tecniche di fortificazione imposte dalla crescente potenza dei moderni mezzi di offesa.