In questa pagina verranno riportati i Cori e le Fanfare Sezionali

La Fanfara alpina del gruppo di Asso

Nata nell’ormai lontano 1969 sulle ceneri del locale corpo musicale risalente addirittura al 1840, come dimostrano documenti storici presso il comune. Per conservare la tradizione, tenere in vita una parte storica locale e, in particolare, per la passione legata alle musiche alpine, gli alpini trasformarono la musica in Fanfara Alpina dando inizio ad un impegno che sarebbe arrivato lontano. Anche allora capogruppo era Enzo Canali, che con l’aiuto di un gruppetto di giovani entusiasti, iniziò la lunga avventura. Nel 1970 diventa la Fanfara ufficiale della sezione all’Adunata e da qui comincia ad accompagnare i raduni locali. Presto la Fanfara esce dai confini sezionali e partecipa alle manifestazioni di altre sezioni. Cresce la capacità e con essa gli impegni e le chiamate. Il repertorio è costituito da inni dei reggimenti alpini, cante tradizionali, musiche alpine. Col tempo c’è la trasformazione col cambio delle divise e del repertorio, l’inserimento di musiche sempre più impegnative. Del 2001 è la prima trasferta all’estero, in Francia a Saint Peray. Da lì nascono altri cambiamenti importanti. Arrivano i tamburi imperiali battuti per la prima volta ad Aosta, naturalmente in Adunata Nazionale. La collaborazione con la sezione cresce ancora di più. Aumenta l’organico passando a 50 elementi. A trascinare le fila c’è un mazziere, proprio come nelle fanfare militari, i tamburi imperiali diventano sei e si inserisce il “sistro”. Altre novità: una divisa uguale a quanto usa l’esercito. Premessa per l’inserimento del carosello di tipo militare che riscuote grande successo ovunque. Le capacità sono salite tanto da permettere, nel 2009, la partecipazione al Festival Internazionale di musica militare ad Albertville nella Savoia francese. La Fanfara Alpina di Asso, si confronta con rappresentative militari professionali di Ucraina, Inghilterra, Bulgaria, Francia, e Guardie reali di Svezia, sostenendo in maniera degna i colori nazionali. All’adunata di Torino la fanfara si presenta con una fiammante mimetica dell’esercito italiano modello 2010, con tanto di nome sul petto. Una lunga storia che ha portato la musica ad un elevato livello. La tradizione però non è stata abbandonata. Come deve essere per una Fanfara Alpina. E’ pronto un nuovo carosello che sarà presentato nel corso dell’estate. In aggiunta la CRI militare ha richiesto d’essere accompagnata dalla nostra fanfara di Asso per le sue manifestazioni. Un buon gruppo di giovani e più esperti suonatori continuano la tradizione, sotto l’attenta attuale guida di Gian Luca Rivolta che pone tanta passione nel condurre persone che faticano ma….si divertono in musica.

 

La Fanfara Alpina del gruppo di Olgiate Comasco

Nel febbraio 1962, una quindicina di elementi del corpo musicale Olgiatese insieme al loro maestro, su richiesta di Rino Cattoni allora capogruppo degli alpini di Olgiate, si riunisce e ricomincia a suonare divenendo l’embrione della Fanfara Alpina del gruppo. Entusiasmo e pochi mezzi portano a molta spontaneità, tanto che la prima divisa è costituita solo da un foulard uguale da appoggiare sulle spalle: Naturalmente non manca il cappello alpino e un repertorio fatto di inni alpini e canzoni tradizionali. Dopo qualche anno si aggiungono nuovi musicisti e, con un numero maggiore di strumenti, cresce la qualità. Grazie agli sforzi del gruppo arriva la prima divisa a contraddistinguere ancora di più la Fanfara come tale. Maturata l’esperienza, accumulati un buon numero di servizi nelle manifestazioni dei gruppi, nel 1996 la fanfara finalmente diventa sezionale incrementando gli impegni. Emilio Agolini assume il compito di dirigere i musicisti. Appartenuto alla fanfara della Brigata Orobica, esperto musicista, divien il nuovo maestro, portando novità ed inserendo nel repertorio molti brani della tradizione alpina. Nel ’99 ulteriore potenziamento di elementi, con l’inserimento di altri strumenti, fra i quali i tamburi imperiali. Dal 2005, per farsi meglio conoscere, i testa ai musicanti, sfila il Vessillo col nome della fanfara e della sezione. Nel 2008 arriva la nuova divisa di tipo militare, corrispondente a quanto indossato dai reparti alpini. L’esperienza cresce e con essa il numero dei cosiddetti servizi che ormai spaziano ovunque, con sempre maggiori chiamate dai gruppi di altre sezioni. Particolare ed emozionante il connubio con gli alpini aquilani, con i quali c’è profonda amicizia e continui interscambi, anche con doppia sfilata in adunata nazionale. Altro punto di orgoglio la presenza a Massa per inaugurare una stele in ricordo del Beato Carlo Gnocchi, dietro specifica richiesta di alpini e autorità locali. Nel 2011 viene inciso un CD dal titolo Sventola o Tricolor che raccoglie le musiche più tipiche. Questo porta soddisfazione e successo, ripagando i musicanti dai sacrifici di tanti anni. Il motto del complesso è: “finchè ci sarà un alpino ci sarà la Fanfara”. Con tale auspicio tutti i componenti sono pronti a molto altro lavoro fatto di strumenti, fiato, sacrifici, impegno e allegria per tanti altri anni. Buon lavoro e grazie di saperci far marciare….in musica.

 

 

Il Coro Alpino del gruppo di Canzo

Nell’ambito della vita del gruppo, fra le varie attività verso la fine degli anni novanta, vagava l’idea di aggiungere un altro impegno a quanto già in essere. Qualche cosa che potesse distinguersi all’interno del gruppo e nel paese. Alcuni tentennamenti, qualche timore, tanta passione, portano alla decisione. E’ il 16 aprile 1998 quando prende corpo l’idea e, in punta di piedi, anzi con un fil di voce, si inizia a cantare. Cominciano lì gli incontri per preparare i pezzi, per armonizzare le voci, per abituarsi a esprimere i suoni della voce in maniera armoniosa e contemporanea alle altre, anche ascoltando i cori più esperti. In sostanza per passare da semplici appassionati di canto con bella voce, a componenti di un gruppo armonizzato e coordinato, tale da essere un coro. Insieme agli alpini, fra i quali alcuni consiglieri del gruppo, qualche amico da tempo vicino agli alpini e già impegnato nelle attività di protezione civile. All’inizio erano solo partecipazioni a manifestazioni locali e qualche esibizione interna al gruppo. Poi qualche uscita in più, l’ascolto di persone esterne che danno inizio alla crescita. Presto arriva la cosiddetta divisa che nel tempo cambia e migliora più volte, fino all’attuale. Due maestri che, alternandosi, fanno crescere il repertorio e le capacità. Gianluca Rovagnati e Paolo Baraldi, quest’ultimo già esperto maestro di un altro coro. Con capacità e pazienza arrivano a portare il coro ai primi concerti, a feste popolari o alle case di riposo per allietare gli anziani. Da qui la partenza e gli impegni sempre maggiori. Fra questi anche alcuni particolari, fatti sotto le stelle, sul monte Cornizzolo prima di natale alla messa illuminata dalle fiaccole. E poi arrivano gli impegni importanti nelle cattedrali, nei teatri, agli incontri principali dell’Associazione. Chiamate di enti pubblici e addirittura concerti fatti all’estero. La conta comprende le Adunate Nazionali di Bergamo e Cuneo. In Francia ad Allevard Les Bains, in Germania a Wolpertswende. A l’Aquila, Frattatodina, Fossa, Cividale del Friuli, Udine. Una stupenda serata al teatro Sociale di Como. E tanti altri concerti. Oggi è rimasto un solo maestro: Luigi Villa che riesce a seguire il coro e condurlo ad elevate armonizzazioni attraverso dure prove e continui incontri per migliorare l’intonazione delle voci. Attualmente i cantori sono poco più di una trentina, ben intenzionati a continuare il loro impegno. L’obiettivo sono nuovi traguardi, canzoni più impegnative e ricerca di esibizioni ancora più importanti. Lo spirito è unico: mantenere e tramandare le tradizioni, attraverso le espressioni genuine del canto che tengono viva la memoria attraverso l’allegria di chi esegue e di chi ascolta.

 

Coro Alpino Sandro Marelli

Gruppo di Fino Mornasco

E’ il 1975 e alcuni alpini amanti della musica e del canto muovono i primi passi in direzione di un potenziale coro da formare all’interno del gruppo. Conoscono la musica, la coralità, perché cantano in chiesa nella corale della propria parrocchia. L’inizio è naturalmente duro. Serve andare oltre le abitudini dei canti religiosi, trovare l’armoniosità e il ritmo delle canzoni alpine. I maestri Tino Bianchi e Edgardo Molteni conducono i cantori ai primi concerti, attraverso esecuzioni prettamente alpine. La forte volontà dei componenti, migliora continuamente il repertorio, le esibizioni e il numero dei cantori. L’entusiasmo porta alla ricerca di variazioni musicali e all’incremento dell’organico. In breve tempo arriva la cosiddetta divisa del coro, con tanto di logo speciale. Il repertorio cresce e insieme alla cante alpine arrivano canzoni popolari, folcloristiche, religiose e dedicate al Natale. Nel tempo i maestri si susseguono, alternandosi alla direzione, Paolo Sala, Daniele Cairoli, Luigi Villa e il compianto Paolo Busanni. Ciascuno lascia il suo importante contributo, trasmette qualche cosa che si aggiunge a quanto già in atto. Le tante esperienze portano il coro ad un’attività sempre più rivolta al sostegno di enti sociali, ospedali, case di riposo, carceri, centri di assistenza, per dare serenità a chi, in alcuni enti, ne ha più bisogno. Il coro si esibisce in ambito locale, nei gruppi della Sezione in occasione di ricorrenze, per impegni sezionali, fra i quali da anni, la Messa in Duomo a Como. Il repertorio è importante, tanto da portare all’incisione di più CD per raccogliere i concerti. Le esperienze, crescendo, portano a concerti in località e occasioni d’eccellenza. Fra queste, un’esibizione nella Cappella personale del Pontefice al Santuario della Madonna del Divino Amore in Roma. Esibizione alle Adunate nazionali di Milano, Cremona, Bassano del Grappa, Bergamo, Bolzano. E ancora nella friulana Spilinbergo, in Piemonte. All’estero ottime esperienze in Svizzera a Vacallo, Lugano, San Bernardino, St. Mortiz, Savognin. In Francia a Saint-Berthevin e nella Basilica di Le Mont Saint-Michel. Interessanti gemellaggi con cori sardi, dopo la bella esibizione al raduno del 4° raggruppamento in Sardegna. In ogni occasione il coro di Fino Mornasco ha riscosso ottimi successi. Attualmente conta poco più di trenta coristi diretti dal giovane maestro Davide Benzoni, il quale ha recentemente musicato l’Inno del Battaglione Val D’Intelvi, riportato alla luce dagli amici di Caslino d’Erba. Luigi Berta, corista veterano e conoscitore della storia del sodalizio, lo presiede, scegliendo attività, brani e comportamenti del coro. La voglia di continuare la tradizione, di sostenere chi ama il canto alpino, porta il coro ad assumere molti impegni e prepararne di nuovi, per tramandare la simpatica abitudine alpina della gente che ama cantare per rallegrare momenti di vita, conservando la tradizione genuina nata in montagna che è anche storia, semplice, ma storia.

 

Il Coro del gruppo di Maslianico: Ambrogio Tonelli

Due anni fà, all’interno del Gruppo Alpini di Maslianico, recentemente ricostituito, è nata l’idea di formare un piccolo Coro, senza grandi pretese, ma con la volontà di mantenere vivo in paese l’amore per i canti della nostra tradizione e, attraverso la riscoperta dei canti degli alpini, far conoscere alle nuove generazioni un po’ di storia d’Italia.

Il Coro, già dal 2014, ha collaborato con le Scuole Primaria e Media di Maslianico nell’animazione delle celebrazione del IV novembre. Nel novembre 2015 Il nostro Maestro Alpino Piermario Arcioni ha insegnato ai ragazzi alcuni canti degli alpini della Grande Guerra, che sono poi stati eseguiti, davanti a un folto pubblico, in una serata in cui Coro e ragazzi si sono alternati nel canto.

Nell’ultima Assemblea del Gruppo si è deciso di intitolare il Coro all’alpino Ambrogio Tonelli, classe 1922,fondatore del Gruppo di Maslianico, grande amante della musica e della montagna, andato avanti nel 2010.Nello stesso incontro si è anche deciso di far visita con il Coro ad alcuni maslianichesi ospiti di Case di riposo. Abbiamo perciò organizzato due incontri: il primo presso la Casa “Regina Pacis” di Stimianico (Cernobbio),il secondo presso la Ca’ d’Industria di Via Brambilla. E’ stata l’occasione per incontrare alcuni nostri concittadini, ma anche per far trascorrere un sereno pomeriggio a tutti gli ospiti, che sono stati entusiasti di riascoltare i canti della loro giovinezza e di cantarecon noi i pezzi più conosciuti.

In futuro sicuramente proseguirà la collaborazione con le Scuole e la partecipazione del Coro alle celebrazioni civili che si svolgeranno a Maslianico e nei Comuni limitrofi.

 

Coro 005